martedì 8 ottobre 2013

L’opera fa bene al cuore dei topi Con una cerimonia all’università di Harvard sono stati assegnati gli Ig Nobel, i premi alle ricerche scientiiche più assurde: quelle che fanno prima ridere e poi pensare Alok Jha, The Guardian, Regno Unito

carabei stercorari che guardano le
stelle, topi che ascoltano l’opera e
camminate  sull’acqua  sono  tutti
argomenti su cui alcuni ricercatori
sgobbano da anni. Il 12 settembre il loro du­
ro lavoro è stato insignito di uno dei premi
più ambiti: l’Ig Nobel. Giunto alla ventitre­
esima edizione, è la caricatura del più pre­
stigioso Nobel. I dieci premi, inventati dalla
rivista  umoristica  Annals  of  Improbable
Research e conferiti all’università di Har­
vard, celebrano imprese che “prima fanno
ridere, poi fanno rilettere”.
L’Ig Nobel per l’astronomia e la biologia
è stato assegnato al gruppo di Eric Warrant
dell’università di Lund per la scoperta che
gli scarabei stercorari usano le stelle per
orientarsi. I ricercatori stavano studiando
l’abilità degli scarabei nello spingere le pal­
line di sterco in linea retta usando come
guida il pattern di polarizzazione della luce
intorno alla Luna. “Una notte senza Luna,
però, abbiamo notato che gli scarabei riu­
scivano comunque a procedere in linea ret­
ta”, ha spiegato Warrant. “All’inizio abbia­
mo temuto che i nostri esperimenti con la
Luna fossero sbagliati, ma quando abbiamo
visto la Via Lattea ci siamo resi conto che
forse usavano quella come bussola. In efet­
ti è proprio così”. Secondo Warrant, potreb­
bero servirsi della Via Lattea anche altre
creature notturne come uccelli e falene. La
scoperta ha un potenziale uso pratico, ha
aggiunto. “I principi dell’orientamento de­
gli  scarabei  potrebbero  essere  utili  nella
progettazione di veicoli e robot autonomi,
anche se per quello ci vorrà ancora qualche
anno”.
A Masanori Niimi, dell’università Tei­
kyo di Tokyo, è andato il premio per la me­
dicina per la scoperta che i topi sottoposti a
trapianto cardiaco sopravvivono più a lungo
quando ascoltano una certa musica. Se la
sopravvivenza media è di una settimana,
quelli che avevano ascoltato La Traviata di
Verdi sono rimasti in vita 27 giorni e quelli
che avevano ascoltato la cantante irlandese
Enya undici.
L’Ig Nobel per la psicologia è stato asse­
gnato a  Brad  Bushman,  dell’università
dell’Ohio, per aver confermato che quando
si ha parecchio alcol in corpo si ha la sensa­
zione di essere più attraenti. I partecipanti
allo studio dovevano fare un discorso, valu­
tato da una giuria indipendente, sul fascino,
l’originalità e la comicità di cui si sentivano
dotati. Chi era ubriaco (e perino chi crede­
va di esserlo) si è giudicato in maniera più
positiva. Le valutazioni della giuria, però,
mostrano che non c’era un legame reale con
la prestazione. “Da ubriachi ci si sente più
attraenti, ma in realtà non è così”, ha detto
Bushman.
Le abitudini delle mucche
Gli scienziati del Rural college scozzese
hanno ricevuto il premio per il calcolo delle
probabilità per due scoperte collegate: “In­
nanzitutto hanno scoperto che quanto più
a lungo una mucca è stata sdraiata tanto
maggiori sono le probabilità che si alzi pre­
sto”, si legge nella loro menzione. “E poi
che, una volta tornata a stare su quattro
zampe, non si può prevedere facilmente
quando si sdraierà di nuovo”. Bert Tolkamp
e i suoi colleghi stavano compiendo delle
ricerche per migliorare la salute e il benes­
sere degli animali. Nello studio che ha frut­
tato loro il premio avevano messo dei sen­
sori alle zampe delle mucche per registrare
il tempo trascorso in piedi o sdraiate.
Il premio per la isica è andato a uno stu­
dio che cercava di scoprire quanto dev’es­
sere debole la forza di gravità di un pianeta
per consentire di correre sull’acqua senza
afondare. Alberto Minetti dell’università
di Milano e Yuri Ivanenko della Fondazione
Santa Lucia di Roma hanno sospeso i vo­
lontari sopra una piscina goniabile per si­
mularne il peso su pianeti diversi, in presen­
za di campi gravitazionali diversi, e chiesto
loro di camminare sull’acqua. I risultati di­
mostrano  che  l’impresa  potrebbe  essere
possibile sulla Luna, ma forse non su Marte.
Minetti ha detto: “Un’implicazione impor­
tante consiste nello stimolare la rilessione
sulla discrepanza tra il tempo (relativamen­
te veloce) dell’esplorazione spaziale e l’evo­
luzione duratura necessaria per adattare
reali esseri viventi alla locomozione in am­
bienti gravitazionali diversi”.
La serata si è conclusa con il tradizionale
saluto di Marc Abrahams, direttore degli
Annals of Improbable Research e fondatore
del premio: “Auguro più fortuna per l’anno
prossimo a chi stasera non ha vinto un Ig
Nobel, e soprattutto a chi l’ha vinto”. u sdf

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