martedì 22 ottobre 2013

PERSONAGGI - La guerra di Miyazaki The Economist, Regno Unito

l nuovo ilm di Hayao Miyazaki
racconta la storia dell’ingegnere
che progettò il leggendario
caccia giapponese Zero



S
evera indagine  sull’amore,  la
responsabilità e la morte, Kaze
tachinu (Si alza il vento) è stato
descritto  come  il  primo  film
d’animazione di Hayao Miya-zaki adatto anche a un pubblico di adulti. 
Dopo aver trascorso metà della sua vita a
creare splendidi ilm per bambini, come
Princess Mononoke e La città incantata, Mi-yazaki, che ha 72 anni e viene considerato
il  più  grande  genio  vivente  del  cinema
giapponese, afronta la storia vera di un
costruttore  di  aeroplani  nella  seconda
guerra mondiale. Il titolo è tratto da un ce-lebre verso di Il cimitero marino (3) di Paul
Valéry: “Si alza il vento, bisogna tentare di
vivere”. Il vento è un presagio per i disastri
che si susseguono nel ilm: il terremoto del
1923 che rase al suolo gran parte delle città
di Tokyo e Yokoama, uccidendo più di cen-tomila persone, e la terribile guerra com-battuta dal Giappone quasi due decenni
più tardi, la seconda guerra mondiale.
Sognando di volare
Nonostante la sua ambientazione storica,
nel mondo reale, il ilm trabocca delle fan-tastiche creazioni di Miyazaki. Ed è tenuto
insieme dai sogni. Comincia quando il pro-tagonista, Jiro Harikashi, ha solo dieci anni
e immagina di volare sopra la sua casa in
provincia prima di essere svegliato dalle
bombe di un possente combattimento ae-reo. Durante lo svolgimento del ilm lo ve-dremo camminare in mezzo al paesaggio
devastato  del  Giappone  al  tempo  della
guerra, un incubo in parte plasmato dai vo-li sognati da bambino.
Ingegnere brillante ma ingenuo, il per-sonaggio di Jiro è basato sulla storia vera
del progettista del caccia giapponese Mit-subishi A6M Zero. A lungo considerato il
miglior aereo da combattimento in circo-lazione, durante la seconda guerra mon-diale era temutissimo dai piloti statuniten-si. Inoltre lo Zero contribuì in modo decisi-vo all’ingresso degli Stati Uniti in guerra,
visto  che  fu  usato  dai  piloti  giapponesi
nell’attacco a sorpresa a Pearl Harbor il 7
dicembre del 1941.
Alla ine del conlitto, nel 1945, quando
lo Zero aveva ormai perso la sua suprema-zia tecnologica, i giovanissimi piloti kami-kaze lo impiegavano per i loro attacchi sui-cidi contro la lotta statunitense che si av-vicinava al Giappone.Nel ilm, Jiro realizza le sue fantasie in-fantili  costruendo  un  aeroplano.  Il  suo
amore per il volo viene descritto come pu-ro ed elementare. Le scene aeree hanno
una qualità sensuale, erotica; il suo amore
in boccio per la idanzata Naoko è illustrato
dall’alto volo di aeroplanini di carta. Il ri-morso per aver creato una perfetta mac-china da guerra sopraggiunge solo nelle
scene inali.
Nato  nell’anno  dell’attacco  di  Pearl
Harbor, Miyazaki, come molti giapponesi
della sua generazione, è segnato da un pro-fondo paciismo. I suoi ilm sono spesso
vere e proprie celebrazioni del mondo na-turale e contengono ammonimenti sui pe-ricoli che lo assediano. I suoi eroi di solito
sono bambini puri di spirito che ci mettono
in guardia dai pericoli dell’avidità e del mi-litarismo, e che sono per lo più ignorati da
un mondo adulto sordo e distratto.
La contraddizione del paciista
Alcuni fan del maestro giapponese si sono
chiesti come mai il grande paciista abbia
realizzato un ilm che sembra mitizzare un
costruttore di armi. Miyazaki dal canto suo
ha afermato di essere stato conquistato
dalla storia di uno dei grandi geni eccentri-ci del Giappone. “Era sbagliato andare in
guerra”, ha spiegato a giugno. “Ma è inutile
incolpare Jiro per questo”.
In un paese dove i politici agitano rego-larmente i fantasmi del passato, il ilm ha
alimentato un acceso dibattito. In un suo
articolo recente Miyazaki sostiene di esse-re “disgustato” dai progetti del governo di
raforzare l’esercito giapponese e “scon-volto” dall’ignoranza della storia mostrata
dai leader del paese.
Pur senza nominarlo, l’attacco era evi-dentemente diretto contro Shinzo Abe, il
primo ministro giapponese. I conservatori
si sono limitati a invitare Miyazaki a resta-re  fuori  dalla  politica.  Altri  hanno  fatto
peggio, attaccando il ilm, deinito “noio-so” per il suo stile lento e l’assenza di fuo-chi artiiciali digitali.
Il ilm di Miyazaki ha un sapore perso-nale. Suo padre dirigeva un’azienda che
produceva i timoni dello Zero. E, come Ji-ro, il direttore era cresciuto con l’ossessio-ne degli aeroplani.
Come un canto del cigno artistico e po-litico, Kaze tachinu, Si alza il vento, potreb-be librarsi al di sopra dei suoi critici.
Intanto in Giappone è stato un successo
al botteghino, ed è stato selezionato per il
concorso del festival del cinema di Vene-zia. u gim


Due miti decaduti del cinema
britannico hanno trovato asi-lo alla settantesima edizione
della Mostra del cinema di
Venezia (che si inaugura il 28
agosto con la proiezione del
thriller fantascientiico esi-stenziale Gravity di Alfonso
Cuarón). Terry Gilliam tor-nerà al Lido con The zero theo-rem, pellicola su un genio ma-tematico interpretato da
Christoph Waltz. Jonathan
Glazer irma l’adattamento
del romanzo di Michel faber
Sotto la pelle, con Scarlett Jo-hansson. Nel concorso princi-pale, oltre al ilm d’animazio-ne di Hayao Miyazaki, tro-vano spazio anche James
Franco, che ha adattato per
lo schermo il romanzo di Cor-mac McCarthy Figlio di dio,
Stephen Frears con il suo
Philomena, The unknown
known, documentario di Er-roll Morris su Donald Rum-sfeld, La jalousie di Philippe
Garrel, Ana Arabia di Amos
Gitai, Tracks di John Cur-ran, la commedia L’intrepido
di Gianni Amelio e il ilm
che la regista teatrale Emma
Dante ha tratto dal suo libro
Via Castellana Bandiera.
Molto attesi, fuori concor-so, il provocatorio ilm di
Kim Ki-duk, Moebius, che ha
già fatto scandalo in Corea
del Sud, e The canyons di Paul
Schrader, dramma erotico
alitto da numerosi problemi
di produzione in cui Lindsay
Lohan recita accanto al por-nodivo James Deen. Resta da
vedere se le polemiche e le di-scussioni più accese riguarde-ranno solo i ilm. I professio-nisti del cinema italiano han-no organizzato diverse mani-festazioni contro i tagli al cre-dito di imposta decisi dal go-verno, minacciando di abban-donare la sala se a una proie-zione ci dovesse essere un
rappresentante dell’esecuti-vo. The Guardian

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